Noci, città unica per tradizioni di sapori e di tradizioni. Una di queste è quella che, diversi anni fa, il 2 Novembre faceva incontrare tantissimi ragazzini pronti a girare per le case dei nocesi, nel giorno del ricordo dei defunti, chiedendo: “ all’àneme di muérte ma dè na fic?”
Cosa racconta questa tradizione, anche da un punto di vista nutrizionale e quanto è cambiato rispetto ad oggi? Ce ne parla la nutrizionista biologa dott.ssa Francesca Amatulli, anche lei nocese e figlia di queste antiche tradizioni.
L’antica tradizione del 2 Novembre è quasi scomparsa ed è stata rimpiazzata da “dolcetto o scherzetto”, che si riconduce alla festa di Halloween – spiega la dott.ssa Amatulli. Si tratta di un chiaro esempio della società oramai modificata nello stile di vita e nelle abitudini alimentari. Dolciumi di ogni tipo hanno preso il posto di mandarini, mele, noci, mandorle e fichi secchi. Di contro, parecchi anni fa, tutto era legata alla stagionalità e al territorio. Il consumo di zuccheri semplici era ridotto al minimo e le merende erano fatte di pane con olio e pomodoro. Pane e zuppe di legumi fornivano la giusta energia per il lavoro nei campi. Ora, questo è stato sostituito da sedentarietà e poco movimento che incidono negativamente sulla salute. Il divano, la TV, il computer hanno preso il posto di piazzette, cortili e oratori.
Un’alimentazione però, quella del passato, scarsa dal punto di vista nutritivo. Carne, pesce e uova erano prodotti di lusso e venivano consumati in condizioni particolari come in caso di malattia.
Che cosa dovremmo saper apprezzare, invece, nel contesto nutritivo odierno?
Oggi che disponiamo di una grande varietà di alimenti è bene sapersi nutrire. Dobbiamo tornare a rivalutare il legame con la nostra terra.
Lo sfizietto da Matteo utilizza ad esempio carne proveniente da allevamenti nocesi e non intensivi.
È bene, al giorno d’oggi, puntare alla qualità e non alla quantità. Puntare ad una alimentazione equilibrata e proporzionata. Un eccesso glucidico come quello di tanti anni fa era necessario, un eccesso proteico che molti utilizzano in maniera inconsapevole è dannosa.
La dieta mediterranea resta un giusto compromesso per la nostra salute.
Il nostro territorio, i prodotti della nostra terra e le tradizioni restano un dono prezioso. Quindi perché non tornare a bussare alle porte dei nocesi il 2 novembre? “ all’àneme di muérte ma de na fic?”
Fonte foto: www.puglia.com